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Il mondo casual è cambiato, ma esistono delle costanti che continuano a renderlo profittevole.

Immagine del redattore: Daniel GiaconiaDaniel Giaconia


Conosci gli esordi della moda Casual o rimangono un mistero anche per te?!

È interessante indagare sulla nascita di questo stile perché permette di comprenderne le origini e ciò che ha dato inizio ad una vera e propria moda, creando di conseguenza un mercato dal valore miliardario.

In particolare, voglio parlarti della storia di Shawn Stüssy, produttore di tavole da surf, che ha avuto l’idea di stampare il logo delle sue tavole sulle t-shirt, riscontrando un enorme successo tra i surfisti/consumatori di Los Angeles.

Dopo un primo tentativo che ha superato ogni aspettativa, l’imprenditore cominciò a produrre vendite in limited edition per creare scarsità di prodotti, andando inconsapevolmente ad incarnare uno stile streetwear in cui primeggia l’esclusività.


Dopo di lui, anche diversi gruppi musicali hanno cominciato a produrre il proprio abbigliamento personalizzato, per non parlare delle famose squadre di football americano, come i New York Yankees, i cui cappellini sono diventati un must-have importantissimo anche in Italia.

Sono le origini di una colonna che conosce il suo apice con l’arrivo di brand come Tommy Hilfiger, eccellenza del mondo Casual che, nel tempo, ha conquistato un enorme potere attrattivo nei confronti dei consumatori.

Il Casual è uno stile semplice che, negli anni, è diventato più complesso a causa dell’enorme concorrenza che si è instaurata nel mercato.

Il risultato è una gran confusione per il cliente finale, che non riesce più a riconoscere un’identità casual sui banconi espositivi, limitando perciò i suoi acquisti a quei brand di cui “il nome si fa garanzia”.

E quando il cliente finale non ha abbastanza soldi per permettersi un marchio di alto valore, cosa può trovare nel nostro settore specifico?

Anticipo la tua risposta a questa domanda: poco e niente.

Già, perché cercare un brand che abbia un’identità casual e contemporanea rappresentando a pieno le mode del momento e scartando quello stile marinaresco anni ’80 che ormai sa solo di vecchio e che sta sparendo dalle strade, è sempre difficile.

Eppure, per tua (e mia) fortuna, esiste un brand che ha saputo differenziarsi da una concorrenza che offre gli stessi articoli che offriva anche 50 anni fa: Armata Di Mare.

Invece di puntare su un design fatto di ancorine, timoni, onde e rose dei venti che stancano l’occhio del consumatore finale, così come dovrebbero stancare quello di produttori e fornitori all’antica totalmente fuori linea con il mercato di oggi, Armata Di Mare mantiene un’immagine fresca e giovane, caratterizzata dai colori distintivi del brand (rosso, blu, bianco), che lo rendono subito riconoscibile al consumatore finale.

Così, Armata diventa leader di un genere identificato come Casual Vela Club Moderno, diventando il Tommy Hilfiger del nostro settore specifico: brand in stile Casual, fortemente profittevole e già noto al pubblico.

Approfondisci l’argomento leggendo “Le 4 Colonne della Pelletteria” e lascia una recensione: più riusciremo a raccoglierne, più l’idea di un secondo volume diventerà concreta.

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